06.05.2024 News

Oltre 250 organizzazioni umanitarie e per i diritti umani chiedono

di fermare i trasferimenti di armi a Israele e ai gruppi armati palestinesi

Un appello aperto a tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite affinché smettano di alimentare la crisi a Gaza e scongiurare ulteriori catastrofi umanitarie e perdite di vite civili

Oltre 250 le organizzazioni umanitarie e per i diritti umani hanno chiesto a tutti gli Stati di porre immediatamente fine ai trasferimenti di armi, componenti e munizioni a Israele e ai gruppi armati palestinesi, in quanto vi è il rischio che siano usati per commettere o facilitare gravi violazioni del diritto internazionale dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.

I bombardamenti e l'assedio di Israele stanno privando la popolazione civile delle risorse indispensabili per la sopravvivenza e stanno rendendo inabitabile la Striscia.

Oggi, la popolazione civile di Gaza si trova ad affrontare una crisi umanitaria, per gravità e per portata, senza precedenti.

Violazioni del diritto umanitario internazionale

A loro volta, gli attacchi condotti dai gruppi armati palestinesi hanno causato l’uccisione di circa 1200 civili e la cattura di ostaggi, israeliani e non, bambini compresi, oltre 130 dei quali tuttora trattenuti all’interno della Striscia di Gaza. I gruppi armati di Gaza hanno continuato a lanciare razzi verso i centri abitati di Israele, interrompendo la frequenza scolastica, costringendo le persone a lasciare le loro abitazioni e minacciando la vita e il benessere dei civili. La presa di ostaggi e gli attacchi indiscriminati violano il diritto internazionale umanitario e devono cessare immediatamente. Organizzazioni umanitarie, gruppi per i diritti umani, funzionari delle Nazioni Unite e oltre 153 Stati membri chiedono un immediato cessate il fuoco.

Israele, tuttavia, continua a usare armi e munizioni esplosive in zone densamente popolate di Gaza con conseguenze terribili per la popolazione. I leader mondiali hanno sollecitato Israele a ridurre il numero delle vittime civili ma le operazioni militari israeliane a Gaza continuano a causare un numero di vittime senza precedenti, come recentemente segnalato dal Segretario generale delle Nazioni Unite. Gli Stati membri hanno perciò la responsabilità giuridica di usare tutti i mezzi possibili per pretendere una migliore protezione dei civili e il rispetto del diritto internazionale umanitario.

L’unica speranza per Gaza, ossia una risposta umanitaria finanziata a livello internazionale, è impedita in questo momento dall’intensità dei combattimenti: i convogli di aiuti sono presi di mira, ci sono frequenti blackout delle comunicazioni, le strade sono danneggiate, sono imposte limitazioni alle forniture essenziali, è quasi del tutto vietato l’ingresso di prodotti commerciali e ci sono procedure burocratiche da superare per portare aiuti all’interno di Gaza.

Distruzione e danni ai civili 

Le azioni militari israeliane hanno distrutto una parte rilevante delle case, delle scuole, degli ospedali, delle infrastrutture idriche, dei rifugi e dei campi per rifugiati della Striscia di Gaza. I bombardamenti indiscriminati in corso e i danni sproporzionati che causano regolarmente ai civili sono inaccettabili.

L’Alto commissario per i diritti umani ha lanciato l’allarme sul “rischio intensificato di crimini di atrocità” a Gaza e ha sollecitato tutti gli Stati a impedire che tali crimini vengano commessi. Ma da allora la situazione umanitaria è ulteriormente peggiorata:

  • secondo il Ministero della Salute di Gaza, in meno di quattro mesi sono state uccise oltre 33.000 persone palestinesi, almeno 14.500 delle quali minorenni. Altre migliaia di persone sono sotto le macerie e dunque presumibilmente morte;
  • oltre 75.000 persone sono rimaste ferite, molte con danni o disabilità permanenti: tra queste oltre 1.000 minorenni che hanno perso uno o più arti superiori o inferiori;
  • secondo le Nazioni Unite, un numero imprecisato di civili palestinesi, bambini compresi, è sottoposto a detenzione illegale e devono essere rimessi in libertà;
  • ogni giorno, le persone palestinesi continuano a essere uccise nelle zone dove il governo israeliano aveva detto loro di evacuare. Nella prima settimana del 2024, un attacco aereo ha ucciso 14 persone, per lo più bambini, nei pressi di un’area che le forze israeliane avevano indicato essere una “zona umanitaria”;
  • oltre il 70% della popolazione di Gaza, ossia circa 1.700.000 persone, è stata sfollata con la forza. Molte persone hanno eseguito gli ordini israeliani di evacuare a sud e ora sono strette in un fazzoletto di terra inadeguato a condizioni di vita umane e diventato terreno fertile per la diffusione di malattie;

Bambini e famiglie rischiano di morire di fame

  • oltre mezzo milione di persone palestinesi della Striscia di Gaza è alla fame e oltre il 90% della popolazione è in una fase di acuta incertezza alimentare: si tratta della più alta percentuale mai registrata da un organismo umanitario tecnico responsabile della valutazione, sulla base delle prove, dell’insicurezza alimentare;
  • oltre il 70% delle abitazioni di Gaza, buona parte delle sue scuole e delle sue infrastrutture idriche e sanitarie, sono state distrutte e danneggiate lasciando la popolazione quasi senza alcun accesso all’acqua potabile;
  • non una sola struttura sanitaria è pienamente operativa e quelle che lo sono parzialmente sono sopraffatte dal numero di persone con traumi e dalla mancanza di forniture mediche e di medici. Sono stati uccisi oltre 489 operatori sanitari;
  • a Gaza sono stati uccisi almeno 243 operatori umanitari, il più alto numero registrato nei conflitti di questo secolo.

Gaza oggi è il luogo più pericoloso al mondo per i bambini, i giornalisti e gli operatori umanitari. Gli ospedali e le scuole non dovrebbero mai diventare campi da battaglia. Ciò ha prodotto una situazione di disperazione profonda all’interno di Gaza, spingendo alti funzionari a dichiarare che non ci sono più le condizioni per un’efficace risposta umanitaria. Questa situazione non cambierà fino a quando l’assedio, i bombardamenti e i combattimenti non cesseranno.
A gennaio le Nazioni Unite hanno denunciato il “significativo deterioramento” dell’accesso umanitario a Gaza. Le forze israeliane hanno negato ripetutamente ai convogli di aiuti l’autorizzazione a raggiungere le aree a nord del Wadi Gaza, dove la popolazione rischia ancora di più la fame.

Nelle ultime settimane, alti funzionari israeliani hanno iniziato a chiedere l’espulsione dei civili palestinesi da Gaza. I trasferimenti forzati all’interno della Striscia di Gaza e la deportazione di parte della sua popolazione oltre i confini, in assenza di ogni garanzia di poter fare rientro, costituirebbero un crimine contro l’umanità.

Chiediamo un cessate il fuoco immediato

Chiediamo un cessate il fuoco immediato e invitiamo tutti gli Stati a porre fine al trasferimento di armi che possono essere utilizzate per commettere violazioni del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani. Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite deve adempiere alla sua responsabilità di mantenere la pace e la sicurezza globale adottando misure per fermare il trasferimento di armi al governo di Israele e ai gruppi armati palestinesi e di impedire, con effetto immediato, la fornitura di armi che rischiano di essere utilizzate per commettere crimini internazionali. Tutti gli Stati hanno l'obbligo di prevenire i crimini di atrocità e di promuovere l'adesione alle norme che proteggono i civili. La comunità internazionale è in ritardo nel rispettare questi impegni.

Note

  • Questa dichiarazione è stata pubblicata il 24 gennaio 2024, con l'approvazione di 16 organizzazioni umanitarie. Dalla sua pubblicazione, oltre 250 organizzazioni della società civile di tutto il mondo hanno aderito all'appello. L'appello è stata aggiornato per restituire i dati aggiornati al 10 aprile 2024, tra cui il numero di persone uccise compresi i bambini, gli operatori umanitari e gli operatori sanitari, il numero di feriti e le ultime cifre relative all'insicurezza alimentare pubblicate da Integrated Food Security Phase Classification.
  • Dalla pubblicazione della dichiarazione originale, il 24 gennaio 2024, si sono verificati i seguenti eventi:
  • Il 26 gennaio 2024, la Corte internazionale di giustizia (CIG) ha emesso misure provvisorie nel caso dell'applicazione della convenzione per la prevenzione e la punizione del crimine di genocidio nella Striscia di Gaza (Sudafrica contro Israele). 
  • Il 12 febbraio 2024, la Corte olandese ha ordinato al governo dei Paesi Bassi di interrompere la fornitura di parti di jet da combattimento F35 a Israele entro 7 giorni, a causa del rischio di gravi violazioni del diritto umanitario internazionale.
  • Il 23 febbraio 2024, gli esperti delle Nazioni Unite hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui si afferma che le esportazioni di armi verso Israele devono cessare immediatamente: “La necessità di un embargo sulle armi a Israele è accresciuta dalla sentenza della Corte Internazionale di Giustizia del 26 gennaio 2024, stabilendo che esiste un rischio plausibile di genocidio a Gaza e di continui e gravi danni subiti dai civili da allora”.
  • Il 25 marzo 2024, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha approvato la Risoluzione 2728 che richiede un cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan.
  • Il 28 marzo 2024, la Corte Internazionale di Giustizia ha emesso ulteriori misure provvisorie e ha osservato che “la carestia si sta diffondendo”.
  • Il 5 aprile 2024, il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha approvato una risoluzione per “cessare la vendita, il trasferimento e il dirottamento di armi, munizioni e altre attrezzature militari a Israele, la potenza occupante... per prevenire ulteriori violazioni del diritto umanitario internazionale e violazioni e abusi dei diritti umani”.
  • Il numero totale di operatori umanitari uccisi comprende il personale delle agenzie ONU,ONG e della Società della Mezzaluna Rossa Palestinese. I dati sul numero annuale di operatori umanitari uccisi in altri contesti sono disponibili nel Database sulla sicurezza degli operatori umanitari. 

Le organizzazioni firmatarie

1 Federation Handicap International - Humanity & Inclusion

2 War Child Alliance

3 Christian Aid

4 Norwegian People’s Aid

5 Médecins du Monde International Network

6 Mennonite Central Committee

7 Medico International

8 Oxfam

9 Center for Civilians in Conflict (CIVIC)

10 Danish Refugee Council

11 Save the Children

12 Plan International

13 Norwegian Refugee Council

14 Diakonia

15 Amnesty International

16 American Friends Service Committee (AFSC)

17 Welfare Association

18 War on Want

19 War Childhood Museum Foundation

20 Palestinian Farmers Union

21 WESPAC Foundation, Inc.

22 United Nations Association - UK

23 Bangladesh Nari Progati Sangha (BNPS)

24 Human Rights Sentinel

25 IM Swedish Development Partner

26 Firefly International

27 Presbyterian Church (U.S.A.)

28 Union of Medical Care and Relief Organizations (UOSSM) GE

29 Nonviolent Peaceforce

30 Peace Action

31 Canadians for Justice and Peace in the Middle East (CJPME)

32 Yemen Relief and Reconstruction Foundation

33 France Palestine Mental Health Network

34 Consortium of Ethiopian Human Rights Organizations

35 Syrian Network for Human Rights.

36 INGO ALG CONSULTANT GROUP

37 Arab Renaissance for Democracy and Development

38 Global Centre for the Responsibility to Protect

39 Middle East Democracy Center (MEDC)

40 The National Organization of Yemeni Reporters SADA

41 L'Union Juive Française pour la Paix (UJFP)

42 Development and Peace - Caritas Canada

43 EmpowerVan

44 Train of Hope Dortmund e.V.

45 Jewish Network for Palestine

مدافعات للحقوق والحريات والتنميه 46

47 PELDA

48 Ina autra senda - Swiss Friends of Combatants for Peace

49 Street Child UK

50 Polish Medical Mission

51 Peace SOS

52 Gender Advisory Team, Cyprus

53 Olof Palmes Internationella Center

54 Cordaid

55 Street Child España

56 Share The World's Resources

57 Church and Peace - Ecumenical Peace Church Network in Europe

58 ForcesWatch

59 Vredesactie

60 Terre des Hommes Netherlands

61 Lawyers for Palestinian Human Rights

62 Global Ministries of the Christian Church (Disciples of Christ)

63 Plateforme des ONG françaises pour la Palestine

64 PAX

65 EuroMed Rights

66 Catholic Agency for Overseas Development (CAFOD)

67 The Presbyterian Church in Canada

68 The United Church of Canada

69 Cairo Institute for Human Rights Studies (CIHRS)

70 CIUSSS Centre-Sud

71 Centre for Feminist Foreign Policy

72 Business Plan for Peace

73 Secours Catholique - Caritas France

74 Danish Muslim Aid

75 Peace Direct

76 Belgian Academics and Artists for Palestine (BA4P)

77 Israeli Committee Against House Demolitions - UK

78 The Dallaire Institute for Children Peace and Security

79 Creatura Think & Do Tank

80 Israeli Committee Against House Demolitions - Germany

81 Legal Action Worldwide (LAW)

82 The Hague Peace Projects

83 Anglican Pacifist Fellowship

84 Nonviolence International

85 Primate's World Relief and Development Fund

86 Institute on Statelessness and Inclusion

87 The Anglican Church of Canada/L'Eglise anglican du Canada

88 MADRE

89 Ekō

90 ReThinking Foreign Policy

91 International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) Germany

92 Initiatives et Changement (IofC France)

93 WeWorld

94 Pax Christi - Deutsche Sektion e.V.

95 Internationale Liga für Menschenrechte

96 Centre for Peace Research and Advocacy -CPRA

97 Equal Legal Aid

98 Young Christian Students Movement South Africa

99 Laurentiuskonvent e.V.

100 Socialist Movement of Ghana

101 Swedish Fellowship of Reconciliation

102 Japan Fellowship of Reconciliation

103 Action Corps

104 EgyptWide for Human Rights

105 Pax Christi International

106 International Physicians for the Prevention of Nuclear War (IPPNW) - Greece

107 Evangelical Lutheran Church in Canada

108 KAIROS Canadian Ecumenical Justice Initiatives

109 Committee of 100 in Finland

110 Khulumani Support Group

111 Amos Trust

112 Sanad Basra Organization for Human Rights

113 Association Pour Jérusalem (France)

114 Community of Christ

115 Avaaz

116 Christian Jewish Allies for a Just Peace in Israel/Palestine

117 Women Volunteers for Peace

118 Forum Computer Professionals for Peace and Societal Responsibility

119 Salam For Yemen

120 Vereinigung Demokratischer Juristinnen und Juristen e.V. (VDJ)

121 Association France Palestine Solidarite Paris-Sud

122 Culture de Palestine

123 Emmaus International

124 Kristna Fredsrörelsen / SweFOR

125 Christian Campaign for Nuclear Disarmament

126 Medical Association for Prevention of War

127 HelpAge International

128 Quakers in Scotland (General Meeting for Scotland)

129 Forum Ziviler Friedensdienst e. V.

130 DAWN MENA

131 Japan International Volunteer Center (JVC)

132 NVMP-Artsen voor vrede

133 ActionAid France

134 Pax Christi Scotland

135 Shujaa-Initiative

136 Pax Christi Italia

137 Pax Christi - Perú

138 Center for Jewish Nonviolence

139 Peace Movement Aotearoa

140 Center for Peace Education, Miriam College

141 Pax Christi England and Wales

142 Pax Christi Aotearoa NZ

143 Pax Christi Miriam College

144 Age International

145 Watchlist on Children and Armed Conflict

146 Arms Information Centre (RIB e.V.)

147 Caritas International Belgium

148 Medact

149 Maryknoll Office for Global Concerns

150 Feminist Humanitarian Network

151 Saferworld

152 Mwatana for Human Rights

153 The Kvinna till Kvinna Foundation

154 International Alert

155 CIVICUS

156 Internationaler Versöhnungsbund - Deutscher Zweig e.V.

157 Pax Christi USA

158 Caritas Internationalis

159 The United Methodist Church — General Board of Church and Society

160 Humance Heal For Human Rights

161 International Federation for Human Rights (FIDH)

162 Min Haqi Foundation to Empower Women Politically and Economically

163 Yoga and Sport with Refugees

164 Caesar Families Association

165 KinderUSA

166 Ocalenie Foundation

167 Aura Freedom International

168 Finnish-Arab Friendship Society

169 Street Child Italy

170 Rebuilding Alliance

171 Bildungsprojekt Sachsen im Klimawandel

172 Diversity Matters North West Ltd

173 Un Ponte Per

174 Friends Committee on National Legislation (FCNL)

175 Terre des Hommes Italy

176 Middle East Children's Alliance

177 Mercy Corps

178 Permanent Peace Movement

179 Seenaryo

180 Women for Peace and Democracy Nepal (WPD Nepal)

181 Muslim Peace Fellowship

182 UCOS vzw (UNIVERSITY CENTRE FOR DEVELOPMENT COOPERATION)

183 Protection International (PI)

184 Women's Right to Education Programme

185 Women in Humanitarian Response in Nigeria Initiative

186 IANSA Women Network Nigeria

187 Muslim Delegates and Allies Coalition

188 Mayworks Kjipuktuk/Halifax

189 Tamkeen for Legal Aid & Human Rights

190 Doctors Against Genocide

191 The Rights Forum

192 Women for Peace - Finland

193 Righting Relations Canada

194 Foyer du Monde

195 Bahrain Transparency

196 Rete Italiana Pace Disarmo

197 FundiPau

198 Control Arms

199 Climate Refugees

200 SOL Education Center

201 Centro de Estudios Ecuménicos - México

202 Daraj Media

203 Colombian Campaign to Ban Landmines (CCBL)

204 Mujeres para el Dialogo

205 Pastoral Social, Iglesia Anglicana de México

206 Asociación de familiares de Detenidos Desaparecidos y Víctimas de Violaciones a los Derechos Humanos en México AFADEM-FEDEFAM

207 Anti-Prison Feminist Project - Sisters in the Shade (Mexico)

208 Servicio Paz y Justicia (serpaj)-mexico

209 Global Thought

210 American Baptist Churches USA

211 Sojourners

212 Migrant Roots Media

213 Citizens for Just Policy

214 PEOPLES FEDERATION FOR NATIONAL PEACE AND DEVELOPMENT (PEFENAP)

215 Cameroon Youths and Students Forum for Peace (CAMYOSFOP)

216 Campaña Colombiana Contra Minas

217 Vision GRAM-International

218 The United Church of Christ

219 Caritas Middle East and North Africa

220 Comité pour une Paix Juste au Proche-Orient

221 BDS Berlin

222 SOMO (Centre for Research on Multinational Corporations)

223 Women in Black - Austria

224 Collective Aid

225 ReFOCUS Media Labs - Poland

226 Fund for Global Human Rights

227 Omega Research Foundation

228 Women for Weapons Trade Transparency

229 United Against Inhumanity (UAI)

230 Episcopal Peace Fellowship-Palestine Israel Network

231 Terre des Hommes International Federation

232 CCFD-Terre Solidaire

233 COCASEN - Coalición Nacional Contra el Abuso Sexual

234 CARE International

235 Fundación Ser de Paz AC

236 Forum o Disarmament and Development of Sri Lanka

237 FTSCD (Forum Togolais de la Société civile pour le Développement)

238 Quincy Institute for Responsible Statecraft

239 MPower Change Action Fund

240 Steirische Friedensplattform

241 Minnesota Peace Project

242 Académicos con Palestina contra el genocidio

243 International Rescue Committee

244 Fundación Arcoiris por el respeto a la diversidad sexual

245 Broederlijk Delen

246 Coordinadora Galega de ONG para o Desenvolvemento

247 ARSIS Association for the Social Support of Youth

248 Churches for Middle East Peace

249 Educo - Spain

250 MENA Partnership for the Prevention of Armed Conflict (MENAPPAC)

251 Women's International League for Peace and Freedom (WILPF) - Lebanon

252 Entraide et Fraternité - Belgium