11.06.2025 News

Colpito nostro ufficio a Gaza

Alle ore 11:05 (ora locale palestinese) del 10 giugno, un edificio situato a Deir El Balah, che ospita un nostro ufficio è stato colpito da un attacco con droni.

L’edificio, chiaramente identificato e registrato presso le autorità militari israeliane, è stato colpito senza alcun preavviso. Secondo le prime informazioni disponibili, almeno otto persone hanno perso la vita nell’attacco: quattro bambini, un adolescente e tre adulti, tutti presenti all’ultimo piano dell’edificio.

Ieri era giorno festivo per la celebrazione dell’Eid e per questo al momento dell’attacco non era presente alcun membro dello staff all’interno dell’edificio. Tutto il personale di Medici del Mondo si trova dunque in salvo.

Medici del Mondo aveva precedentemente notificato all’esercito israeliano la presenza del proprio ufficio all’interno di quell’edificio, che era ufficialmente designato come “deconflicted”, ovvero protetto da attacchi militari in base agli accordi di coordinamento umanitario. Tuttavia, come già accaduto in precedenti occasioni, l’organizzazione non ha ricevuto alcun preavviso che avrebbe potuto consentire l’evacuazione o l’adozione di misure di sicurezza per eventuali occupanti.

A seguito dell’attacco, la Coordination and Liaison Administration (CLA), organismo responsabile dell’autorizzazione e del coordinamento dei movimenti del personale umanitario all’interno della Striscia di Gaza, non ha fornito alcuna spiegazione, nonostante sia stata contattata da Medici del Mondo.

L’edificio si trova a Deir El Balah, un’area che ospita numerose sedi di organizzazioni non governative e che, fino ad ora, era rimasta relativamente al riparo dai bombardamenti e dalla distruzione. L’area accoglie anche popolazioni sfollate provenienti dal nord della Striscia e dalla zona di Khan Yunis, sottolineando ulteriormente il valore umanitario della presenza di Medici del Mondo sul posto.

Questo attacco rappresenta una grave violazione del Diritto Internazionale Umanitario, che tutela sia la popolazione civile che le organizzazioni umanitarie che operano in contesti di conflitto.