13.10.2025 News Persone migranti

Il Regolamento UE sulle “Espulsioni”: proteggere le persone, non deportarle

Nel marzo 2025, la Commissione Europea ha proposto un regolamento che amplia la detenzione, la deportazione, l’esternalizzazione, la profilazione razziale e la sorveglianza delle persone migranti senza documenti. La Rete Internazionale di Medici del Mondo avverte che questa misura minaccia il diritto alla salute e invita i legislatori europei a respingerla, promuovendo invece politiche migratorie basate sui diritti e orientate alla protezione.

Politiche di deportazione che mettono in pericolo la salute

Il Regolamento UE sulle “Espulsioni” rappresenta una grave minaccia per la salute. Destinato a sostituire la direttiva del 2008, il progetto introduce un sistema accelerato di rimpatrio con garanzie limitate e scarsa attenzione alla salute o alla vulnerabilità delle persone. Le procedure di deportazione diventano più dure e coercitive: privilegiano la rimozione forzata rispetto al ritorno volontario, ignorano i bisogni medici e la continuità delle cure e consentono deportazioni verso Paesi terzi senza alcun legame precedente o tramite “centri di rimpatrio”. In pratica, le persone migranti potrebbero essere inviate contro la loro volontà in Paesi con cui non hanno alcun rapporto, esponendosi a violazioni dei diritti umani, respingimenti e rischi sanitari irreparabili.

Questi rischi gravi — che riguardano sia le persone sia la resilienza dei sistemi sanitari pubblici — sono documentati in una nuova analisi di Medici del Mondo e PICUM. L’analisi conclude che il regolamento proposto creerebbe condizioni dannose per le persone, le dissuaderebbe dal cercare assistenza sanitaria e ostacolerebbe l’etica medica — trasformando la salute da diritto fondamentale garantito a beneficio condizionato. Avverte inoltre che la proposta contribuisce a una crisi sanitaria pubblica evitabile e politicamente costruita, disconnettendo la gestione della migrazione dalle priorità di salute pubblica.

Detenzione e sorveglianza: dannose e discriminatorie

Il progetto di regolamento amplia la detenzione sistematica delle persone migranti senza documenti, inclusi i bambini, che potrebbero essere trattenuti fino a due anni. La detenzione danneggia gravemente la salute mentale e fisica e avviene spesso in condizioni precarie, con assistenza sanitaria insufficiente o inadeguata. Detenere bambini viola gli standard internazionali e il principio del superiore interesse del minore.

La proposta impone inoltre agli Stati membri di adottare misure per individuare le persone senza documenti, il che nella pratica potrebbe tradursi in più retate di polizia, maggiore sorveglianza e persino nell’obbligo per chi eroga servizi — inclusi i professionisti sanitari — di segnalare le persone prive di status di residenza. Queste misure generano paura, discriminazione e profilazione razziale, scoraggiando le persone dal cercare cure mediche o denunciare abusi. Medici del Mondo avverte che tali misure minano i servizi essenziali, contraddicono l’etica medica e sottolinea l’urgente necessità di barriere rigorose tra il controllo dell’immigrazione e l’accesso ai servizi di base.

Il nostro appello per politiche migratorie basate sui diritti

Insieme a oltre 200 organizzazioni Medici del Mondo denuncia la minaccia che questo regolamento rappresenta per la salute e i diritti umani, e chiede al Parlamento Europeo e al Consiglio dell’UE di respingerlo. L’Unione Europea deve smettere di criminalizzare la migrazione.

Esistono alternative: se l’UE crede davvero nel diritto alla salute, dovrebbe destinare risorse a politiche migratorie fondate su sicurezza, protezione e inclusione, e difendere il diritto alla salute — sia per chi vi accede, sia per chi la garantisce.