10.11.2025 News

Un poster dopo Gaza: a Bari la premiazione delle opere vincitrici

L’iniziativa Un Poster dopo Gaza è arrivata alla sua seconda edizione. A Bari, una serata dedicata alla premiazione delle opere vincitrici insieme a una testimonianza dal campo.

Tra confronto e testimonianza, a Bari l’arte ha portato al centro l’autodeterminazione del popolo palestinese. Sabato 8 novembre, nella libreria barese Print Zaum si è svolta la premiazione delle opere vincitrici di “Un poster dopo Gaza – 2nd edition”, l’iniziativa nata dalla collaborazione tra lo spazio culturale e la nostra Organizzazione.

Un evento di sensibilizzazione ma anche di azione concreta: il nuovo poster, disponibile online e nelle librerie aderenti andrà a sostenere l’intervento umanitario di Medici del Mondo a Gaza. 

La serata ha visto la partecipazione degli artisti vincitori della call for artists, insieme ad una menzione speciale alla memoria all’artista e attivista palestinese Dorgham Bassam Qreaiqea, ucciso dalle forze israeliane.

Non è mancata la testimonianza dal campo: il nostro ex capo missione nei Territori Palestinesi Occupati Alessandro Verona, ha raccontato al pubblico cosa significa operare a Gaza e le condizioni della popolazione palestinese.

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La call for artists

Per questa seconda edizione di Un poster dopo Gaza, è stata lanciata una call for artists a livello nazionale, che invitava il mondo creativo a esprimersi attraverso l’arte sul tema dei diritti fondamentali del popolo palestinese, come la libertà, dignità e autodeterminazione. 

La risposta è stata straordinaria: ben 95 opere, tra grafiche, illustrazioni, pitture e lavori figurativi, sono state inviate da artiste e artisti di tutta Italia. Un segnale forte di partecipazione e impegno, che ha trasformato l’iniziativa in un’occasione collettiva di mobilitazione e testimonianza a favore della causa palestinese. 

La giuria, da noi composta insieme ad Arcangelo Licinio della libreria Prinz Zaum e Veronica Ciceri, direttrice creativa e socia dell’Art Directors Club Italia (ADCI), ha premiato le due opere che meglio rappresentassero il senso dell’iniziativa.

Le opere vincitrici

Protagonista dell’evento è stata la premiazione delle opere scelte, con la partecipazione dei due artisti vincitori, che attraverso la loro arte hanno saputo esprimere con sensibilità il diritto fondamentale alla libertà, alla dignità e all’autodeterminazione del popolo palestinese. 

Lorenzo Tiburzi è uno degli artisti premiati: giovane studente, nei suoi lavori cerca di unire estetica e impegno sociale, utilizzando il progetto come strumento per riflettere e attivarsi.

La nostra giuria ha visto nella sua opera la forza iconica pop e l'immediatezza del messaggio.

“Ho cercato di trasformare un messaggio di emancipazione in un simbolo che fosse immediato all’occhio dell’osservatore”, racconta l’artista.

Simone Pasqualini è un artista romano: dipinge, disegna, stampa e racconta storie per immagini.
Della sua opera abbiamo voluto premiare la capacità di cambiare ad ogni sguardo, ricca di particolari interessanti e per la sua forza ermeneutica.

“Mi piace creare immagini in cui l’osservatore resta più tempo ad osservare. Ogni giorno potrebbe trovare un particolare”, argomenta Pasqualini.

Una menzione speciale

L’arte direttamente dalla Striscia di Gaza non è mancata durante la serata barese: un premio speciale alla memoria è stato assegnato dalla giuria all’opera dell’artista palestinese Dorgham Bassam Qreaiqea, ucciso dalle forze militari israeliane nel marzo 2025 insieme alla sua famiglia.

La sua opera è stata candidata dall’artista italiana Alice Mascheroni insieme al fratello Nasser Qreaiqea, che vive ancora nella Striscia di Gaza, come gesto di forza, resistenza e testimonianza del popolo palestinese.

Dorgham non era solo un artista: era un attivista culturale profondamente impegnato nella sua comunità. Amava giocare con i bambini nei campi profughi del sud della Striscia, aveva fondato un piccolo cinema nel campo di Rafah. A Khan Younis, aveva costruito offerto ai piccoli uno spazio in cui esprimere sogni, speranze e desideri, restituendo loro frammenti di normalità in un contesto segnato dal conflitto. 

La testimonianza dal campo

Altra protagonista dell’evento è stata la testimonianza del nostro ex capomissione nei Territori Palestinesi Occupati Alessandro Verona, in dialogo con l’attivista Erminia Rizzi, che ha raccontato la situazione umanitaria a Gaza.

“Il bisogno rispetto allo stato di sofferenza psichica e di salute mentale è devastante e riguarda tutta la popolazione. Quello che facciamo riguarda sia la salute mentale e il supporto psico-sociale, che l’attività di cure primarie. Un servizio ad una popolazione che non ha nulla, se non piombo. Si parla di 66 chili di esplosivo per persona a Gaza”, racconta l’operatore umanitario.

Il prossimo incontro

Il prossimo appuntamento con la seconda edizione del progetto sarà a Milano, giovedì 13 novembre, presso la Libreria Verso alle ore 19. 
In questa occasione, Alessandro Verona dialogherà con Alba Nabulsi, giornalista, educatrice e autrice del libro Lessico palestinese.